Settembre porta con sé il profumo dell’uva matura, il fruscio delle vigne e l’attesa di un rito antico: la vendemmia. La vendemmia non è solo lavoro nei campi, ma una celebrazione della terra, della passione e della cultura locale.
Il vino nella storia
La viticoltura sulle colline che circondano il Garda ha radici antichissime, grazie a un clima ideale per la coltivazione della vite. Già nel 200 a.C., Catone il Censore elogiava il vinum Raeticum, prodotto in queste zone e apprezzato anche sulle tavole degli imperatori romani. Nel Medioevo, i monaci cristiani tramandarono le tecniche di vinificazione, ma fu solo nei secoli successivi che la produzione vinicola conobbe un vero e proprio rinascimento, diventando uno dei simboli culturali ed economici del Garda.
Cura della vite
La vendemmia è solo l’ultimo passo di un lungo lavoro che dura tutto l’anno. Si inizia in inverno con la potatura per preparare la vite al nuovo ciclo vegetativo. In primavera si curano le piante con specifiche operazioni per garantire una crescita sana e vigorosa. Nei mesi di luglio e agosto si pratica il diradamento, eliminando fino al 30% dei grappoli per far sì che quelli restanti maturino meglio, concentrando zuccheri e profumi. È un equilibrio delicato tra l’azione dell’uomo e la natura, dove ogni scelta può fare la differenza tra un vino buono e un vino eccellente.
Il momento della raccolta
Il culmine dell’anno viticolo arriva tra la fine di agosto e settembre, quando i vigneti si animano di mani al lavoro. Stabilire il momento perfetto per la vendemmia richiede esperienza e precisione: si monitora il grado zuccherino e l’acidità delle uve, cercando il punto esatto in cui raccolto e qualità si incontrano. In molti nella nostra zona scelgono ancora la raccolta manuale, un metodo più lento ma prezioso per selezionare i grappoli migliori e preservarli da danni. Questo garantisce una qualità superiore e un rispetto profondo per la materia prima. Osservare da vicino questa fase è un’occasione unica per comprendere quanto lavoro e passione ci siano dietro ogni bottiglia di vino.
Dalla vigna alla bottiglia
Dopo la raccolta, l’uva arriva in cantina. Per prima cosa si separano i chicchi dai raspi, poi si schiacciano i frutti. Il mosto così ottenuto viene messo in vasche d’acciaio per la fermentazione, dove i lieviti trasformano gli zuccheri in alcol, dando al vino profumi e struttura. Dopo questa fase, il vino viene affinato in botti di legno, per vini più complessi, o in acciaio, per mantenere freschezza e aromi fruttati. Solo al termine di questo percorso il vino è pronto per essere imbottigliato e degustato.
Le varietà locali
Il Lago di Garda ha una ricca biodiversità di vitigni, sia locali che internazionali. Tra i protagonisti il Bardolino, rosso leggero e fruttato da bere giovane, e il Lugana, bianco elegante con note agrumate e minerali. Il Garda Classico, dai profumi complessi, racchiude l’essenza delle colline moreniche. Ogni sorso racconta le sfumature di un territorio che va dalle rive del lago alle zone collinari, offrendo vini diversi ma sempre legati da un unico filo conduttore: l’autenticità.
La vendemmia sul Lago di Garda è un rito che unisce storia, passione e tradizione. Visitare il lago in questo periodo significa respirare un territorio vivo, dove ogni bottiglia racconta paesaggio e cultura. Unitevi a noi nel celebrare questo evento speciale, vivere questa esperienza significa scoprire l’anima del Garda… un sorso alla volta.